La postura “buona” e “cattiva” per il rachide lombare

Nel mondo industrializzato in cui viviamo, le due posture più comuni e mantenute a lungo per le nostre attività quotidiane e lavorative sono la postura SEDUTA e la postura ERETTA. In questo articolo analizziamo la posizione della curva lombare in riferimento alla sua funzione e alla sua biomeccanica, per comprendere quali sono gli atteggiamenti corretti, quali le abitudini errate.

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Facendo continuamente riferimento a studi scientifici, durante le nostre trattazioni, si è visto che le posture lordotiche (cioè la postura eretta, e quelle posizioni che aumentano la naturale curva a livello lombare) riducono la pressione nella parte anteriore e del nucleo del disco intervertebrale, rispetto a quelle flesse (postura seduta, posizione fetale, in cui si riduce la normale curvatura della zona lombare).

Si sa inoltre che queste posture (lordotiche) riducono la pressione sul nucleo del disco perchè trasferiscono il peso alla sua parte posteriore e alle faccette articolari (che legano una all’altra le vertebre). Quest’ultime strutture sono spesso fonti di frequenti mal di schiena, per cui il concetto di postura “buona” o “cattiva” deve essere bene valutato, considerando ciascun soggetto nella sua diversità ed unicità.

Ora che anche a livello scientifico c’è maggiore chiarezza, viene passato il concetto di…

né troppa flessione, né troppa lordosi;

cioè mantenere, per quello che è possibile, il proprio “neutro”.

Le comuni abitudini posturali, come lo stare in piedi con un piede appoggiato su una superficie leggermente rialzata, stare seduti con le gambe accavallate, tendono tutte a spostare il tratto lombare dalla lordosi ad una leggera flessione.

Non esiste una postura eretta o seduta ideale: perché nessuna singola postura può essere confortevole se mantenuta per un lungo periodo di tempo. Quindi, qualsiasi raccomandazione sulla “buona” postura seduta o eretta deve comprendere l’esigenza di aggiustamenti posturali periodici.

uso-corretto-5 CHIPOS JesiDurante il sollevamento di oggetti pesanti, in una visione da un punto di vista più ampio, si può vedere che un tratto lombare piatto (e quindi moderatamente flesso) ha il vantaggio di allungare i muscoli passivi, compresi quelli della posizione dorso-lombare, in questo modo la penalità della compressione posteriore del sollevamento viene ridotta. Questa affermazione, però, non deve trarre in inganno: non è corretto flettere la colonna vertebrale durante un movimento rischioso come questo, soprattutto per le persone che già soffrono di mal di schiena. E’ proprio il sollevamento di oggetti pesanti, eseguito a gambe tese e con la schiena in flessione avanti, e ripetuto nel tempo, la causa di degenerazioni a carico del disco intervertebrale e conseguente mal di schiena!

Il nostro intento, infatti, è proprio quello di istruire su come eseguire i sollevamenti preservando la lordosi fisiologica del tratto lombare, allo scopo di rieducare al movimento corretto.

Un commento finale sulla “buona postura” viene fatto considerando non solo il nostro mondo industrializzato, ma tutta la popolazione vivente… Ebbene la degenerazione del disco intervertebrale è meno comune in quei popoli che, per loro usanze ed abitudini, mantengono una buona mobilità di tutta la colonna vertebrale, senza limitarsi nei range di movimento. Per prevenire, quindi, occorre fare attività fisica ed usare correttamente il proprio corpo!

(immagini tratte dall’opuscolo “Difendi la tua schiena” pubblicato dal GSS in collaborazione con Isico)

Autore dell'articolo: Michela

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