Il core non è sinonimo solo di equilibrio, ma anche di pressioni… infatti c’è un’altra componente fondamentale da considerare che entra in gioco nella corretta funzionalità del core ed è la pressione intraddominale.
Per meglio comprendere il concetto possiamo immaginare la parte centrale del nostro corpo come un contenitore non rigido, una scatola deformabile, le cui pareti sono costituite da muscoli che inserendosi sulle strutture ossee rendono questa scatola mobile ed elastica permettendo l’adattamento di tutto ciò che è al suo interno in termini di volume e di pressione.
Gli organi della scatola addominale sono infatti in continuo movimento, sia in funzione del loro riempimento e svuotamento sia in funzione dei movimenti di discesa e risalita del diaframma durante la respirazione, andando a variare la pressione interna della scatola stessa.
Questa caratteristica tuttavia può rappresentare un fattore di fragilità nel momento in cui gli aumenti di pressione interna diventano eccessivi e le pareti muscolari non sono sufficientemente toniche da contrastarli venendo a mancare non solo la funzione stabilizzatrice del core ma anche di contenimento e sostegno degli organi.
Nella vita quotidiana ci troviamo continuamente a dover gestire le iperpressioni intraddominali, da un semplice starnuto o colpo di tosse, agli sforzi che alcune attività lavorative richiedono come il sollevare pesi, oppure in alcune attività sportive che prevedono balzi ripetuti come la corsa, o ancor peggio nella pratica scorretta di specifici esercizi all’interno di programmi di allenamento (vedi i tradizionali “crunch”, di cui parleremo in un successivo articolo).
Se a tutto ciò aggiungiamo negli sforzi, l’utilizzo scorretto della respirazione (ad esempio “bloccando” o spingendo il diaframma in basso), posture in chiusura che impediscono al diaframma stesso di risalire durante l’espirazione e contemporaneamente contrazioni addominali che vanno ulteriormente a ridurre tutte le dimensioni della nostra scatola, si verifica quello che la dottoressa De Gasquet definisce:
“Effetto Pentola a Pressione”
Per evitare che “l’esplosione” porti a disfunzioni, prolassi, ernie e a qualunque altra problematica a livello addominale, perineale e lombare, occorre ridurre le pressioni e gestirle correttamente! Come?
- SAPER RESPIRARE BENE permettendo al diaframma di scendere durante l’inspirazione e di risalire durante l’espirazione in maniera del tutto naturale e priva di spinte
- SAPER RECLUTARE in maniera sinergica i MUSCOLI ADDOMINALI e PERINEALI, anticipatamente al sopraggiungere delle iperpressioni ed in maniera coordinata alla respirazione
- SAPER MANTENERE L’ALLUNGAMENTO della COLONNA VERTEBRALE che permetta al diaframma di muoversi liberamente e ai muscoli addominali di attivarsi direzionando le pressioni verso l’alto e verso la colonna stessa.
Al centro CHIPOS aiutiamo ad acquisire la consapevolezza corporea necessaria per poter avere un core stabile e funzionale in qualunque movimento quotidiano si faccia, a gestire gli sforzi e le attività sportive preservando allo stesso tempo la salute.